Il meccanismo della ripetizione risulta dunque cruciale e trasversale alle varie discipline, in cui non appare concettualizzato allo stesso modo né con la stessa importanza: ciò si ricava facilmente osservando la varietà terminologica con cui si fa riferimento ai fenomeni riconducibili all’idea/al concetto di ripetizione. Esistono infatti molti termini considerabili come tipi specifici di ripetizione (tra cui allitterazione, anafora, citazione, iterazione, modularità, reduplicazione, remake, replica, ricorsività, riformulazione, riproducibilità, rima, ritornello, riuso), e termini che implicano la nozione di ripetizione (come ad esempio classicismo, elenco, formularità, frequenza, genere letterario, imitazione, memoria, modello, occorrenza, paradigma, pattern, tradizione, variazione e si potrebbe continuare).
Da un punto di vista formale, la ripetizione è definibile come la riproposizione nel tempo o nello spazio della medesima forma (intendendo per forma non solo una parola, un modulo architettonico o un tema musicale, ma anche un tema dell'immaginario, un determinato comportamento, un’ideologia e via dicendo); da un punto di vista funzionale, i vari tipi di ripetizione sembrano assumere valori spesso molto diversi, e dipendono da una varietà di fattori, tra i quali codice impiegato, segmento comunicativo considerato, intenzione dell’emittente, tradizione culturale, contesto storico.
Proprio in relazione alla molteplicità di usi e funzioni appena evocata, l’idea di questo convegno è raccogliere riflessioni sulla ripetizione nell’ambito di alcuni percorsi tematici, proposti a seguire. Data la varietà dei possibili oggetti di ricerca, ogni contributo avrà cura di definire con precisione qual è la forma ripetuta che analizza, prendendo inoltre in considerazione il problema della funzione (o funzioni) che la ripetizione indagata svolge nel processo, nel testo o nelle pratiche culturali esaminate.